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DIARIO. Veglione di compleanno.

Domani compio gli anni.

L’anno scorso ho pianto per sedici ore. Due anni fa invece, quando ho compiuto trent’anni, ero pronta: avevo pensato per dodici mesi “oddio a dicembre faccio trent’anni!” e perciò il 12 dicembre non mi ha colta impreparata. Ma, come spesso accade, la sicurezza ti inebria e ti ritrovi disarmato di fronte al primo ostacolo.

I 32 anni sono sopraggiunti come un macigno sulla mia vita post (post-post) adolescenziale. Un bel giorno, che poi è sempre il 12 dicembre, mi hanno sorpresa infliggendomi la più aspra delle condanne: “non ci avevi pensato signorina (e il signorina qui inizia a risuonare con una punta di acidognolo) che ai trenta sarebbero seguiti i trentuno e poi i trentadue, i trentacinque e…”. E così via.

No, non ci avevo pensato. Trenta suonava tanto bene, TREN-TA, che avevo deciso di adottarne il concept per i successivi dieci anni. Il mio prossimo adattamento sarebbe avvenuto ai quaranta, età delle creme anti-età. Beh, per “quelle” che ti devono vendere “qualcosa” hai bisogno della crema anti-age dai ventitré in su, mi riferisco alle profumiere (si chiamano così le commesse delle profumerie? Mmmh forse le profumiere sono un’altra cosa… Ma vabbé si addice anche a loro, che secondo me sono profumiere spesso e volentieri).

E pure le commesse di calze da quando hanno lanciato i collant contenitivi si sono parecchio incattivite. Una volta sono andata a comprarmi un collant nero velato, niente di più classico. Una mi ha tirato fuori una confezione di collant a 20 euro al pezzo, presentandomeli come un oggetto del desiderio con proprietà magiche: snellenti, rassodanti, anti-cellulite, pancia piatta. Non le ho chiesto se alzavano anche il seno.

Dico: “Le ho chiesto un velato nero. Stop.”. Lei ha spalancato confusa i suoi enormi occhi blu, abbinati peraltro ad un’orrendo cerchietto e, come una bambina interrotta durante l’esposizione di una poesia, ha balbettato: “Ma… ma… sono anche anti-smagliature!”. Non ci potevo credere! Allora sei perfida, piccola Cenerentola dagli occhi celesti e dal cerchietto ingombrante, in te si nasconde sapientemente una Crudelia Demon maestra di camouflage!

“Fanculo”, le ho detto, “le smagliature ce le avrai te! Hai sedici anni? Beh, le avrai sul cerchietto! Dammi quel velato nero da 5 euro e facciamola finita.” Peso cinquanta chili per un metro e settantacinque, per caso i grossi retailer di calze e collant hanno addestrato le loro venditrici a lottare per un mondo popolato da sole anoressiche?

Beh, quest’anno nessuno mi coglierà impreparata. So che da domani, sì proprio da domani 12 dicembre 2012, probabilmente comincerò a guardare i bambini degli altri, SOS Tata e le vetrine di articoli per la casa. In farmacia, dopo aver chiesto ad alta voce e senza vergogna l’ansiolitico e l’Imodium, mi ritroverò a sussurrare nell’orecchio del famacista che, se il fondotinta anti-batterico è anche anti-age, “può andare bene lo stesso, sa…”.

La verità? La mia vita va bene così, ma mi piace trovare le affinità con una commedia woodyalleniana. Per esempio ho un ottimo lavoro, un sacco di spasimanti, sono carina e ho due genitori che si impegnano per me così tanto che a volte ho il dubbio che mi vogliano persino bene. Ehehe, questo era Woody…

Ora non scherzo, la cosa più bella dei miei è che sono rimasti in due. Non si sono mai lasciati, nemmeno un giorno. Sempre loro due, affezionati l’uno all’altra, complementari. Così diversi e, a volte, persino estremi, che ti chiedi che senso avrebbero avuto le loro vite vissute separatamente. E hai timore di fare peggio, quindi magari ti tieni alla larga dalle relazioni. Bella scusa, eh?

E poi c’è mia sorella, fin da piccola un meraviglioso diavoletto biondo. La vedevo crescere davanti a me: lei “la maggiore” ed io, “piccola”, seguivo le sue orme. Mi sembrava la bambina più bella, intelligente e coraggiosa del mondo. Lei sfidava i maschi e vinceva sempre; io mi prendevo dei gran “vaff…”. Ora la vedo crescere di nuovo, negli occhi stracolmi di energia del suo primogenito che tanto le assomiglia. Ogni volta che lo guardo vedo una foto scolorita di lei a due, cinque, sei anni: il suo caschetto biondo, i pantaloni di velluto a coste e quelle magliette a righe.

Il secondogenito di mia sorella, invece, è un festival pirotecnico di dolcezza schiva. Esattamente come me con il disegno, ha trovato il modo già a tre anni di distinguersi dal fratello maggiore attraverso una passione: la musica. Suonando la mia chitarra, enorme per lui, o la sua piccola fisarmonica gialla, si fa dire da tutti: “bravo, solo tu suoni così bene!”. E diventa un po’ più grande anche lui.

Mi fermo qui, altrimenti niente veglione di compleanno. Sì, perché stasera è tutta per me: cenetta succulenta, bevendo prosecco; dipingo, come nei momenti più intensi della mia vita, per farmi dire “brava” (ma da me stessa stavolta); guardo le stelle, che sono tante, che sono lì, che mi fanno sognare l’amore e Istanbul. E chiedo loro di avvolgere in un manto caldo e luminoso tutte le persone che amo.

Buon compleanno. E duecento nuove canzoni in mp3. Scritte (anche) per me.

compleanno

Il blog di Nicoletta Napoli.

8 commenti su “DIARIO. Veglione di compleanno.

  1. Stefano
    11 dicembre 2012

    Noi (plurale maiestatis…) abbiamo avuto il regalo per il Tuo Compleanno.
    Auguri a noi che abbiamo la fortuna di incrociare la tua penna di cui odiamo il cappuccio.
    Auguri a te, nostra Signora di inchiostri e pensieri!

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    • business.we.love
      11 dicembre 2012

      Grazieee!!! Il cappuccio serve a non scaricarla… le energie sono ad esaurimento, spero di non deluderti… che bello leggere TE!

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  2. gio_na@libero.it
    11 dicembre 2012

    buon compleanno nicoletta, ti auguro tutta la più bella musica del mondo, che sia la colonna sonora della tua vita però….. dille giuste le tue misure, che sono perfette un bacio

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  3. una donna con la valigia
    11 dicembre 2012

    Ciao cara, ti seguo da un pó, io gli anni li ho compiuti oggi e sono ben di più.. perció… Nun te lamentà!!! Auguri 🙂

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    • business.we.love
      11 dicembre 2012

      Ciao, grazie per seguirmi! La valigia ci accomuna un pochino.
      E’ ironia la mia, non lamento. Il tempo rimane un concetto relativo.
      In bocca al lupo per il tuo viaggio…
      E grazie per seguirmi ti sono grata.

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  4. Roberta
    11 dicembre 2012

    Ho letto per caso in un blog una storia ben scritta divertita e divertente di una giovane donna prossima al suo 32esimo compleanno. Vorrei dire a questa giovane ‘ ciao sono la signora della crema antirughe, tra due giorni, proprio dopo il 12 all’improvviso arriverà il 13 e sarà il mio 40esimo compleanno!’ e nn posso che sorridere, il che mi rende veramente e drammaticamente attempata, dei tuoi commenti sulle calze le rughe e sulle commesse crudeli, sorrido con invidia e nostalgia di quando anche io le mandato serenamente e con non poca spavalderia a quel paese. Io di quelle commesse oggi sono amica, confidente. Oggi di quelle commesse, per un perfido e sottile masochismo ho bisogno, perché è da loro che mi faccio consolare quando in preda ad una crisi di nervi entro con il mio reale e stra meritato tacco 12 e con il mio collo di volpe (tanto la volpe e’ morta lo stesso io le rendo omaggio) facendo ciondolare una matita nera Dior che per ben 32 euro mi macchia in modo inevitabile le palpebre… E quando loro, guardandomi con i loro occhioni, di cui non ricordo il colore ma di certo sono assolutamente privi di rughe borse o occhiaie e di qualsiasi altro ben di dio, pronunciano (cito a memoria) ‘signora il problema non è’ la matita e’ la palpebra … Che cade’, ora …in quel l’istante… ti lasci cadere su uno sgabello e senti come un tonfo il rumore della tua Gucci (xche i 40 hanno anche dei vantaggi) e realizzi che le tue palpebre così come altre parti del tuo corpo ti stanno abbandonando, beh e’ in quel momento che quelle perfide ragazzine non ti sembrano poi così perfide ma unica fonte di saggezza infinita. tu (ovvero io!) lo sai che capture di Dior nn vale 150 euro, tu lo sai loro lo sanno… Ma è’ come isola tra le tue correnti, e’ un’oasi in cui rifugiarsi, trovare riparo e ti senti rinascere, determinata e nuovamente sicura, perché stai combattendo e sai come fare!
    La verità? Sto bene anche io, lontana dalle insicurezze di un tempo ma non ancora così distante per non sorprendermi e scoprire ancora … Lo smalto, un ciuffo blu, che so imparare, che non ho paura di volere tutto, a non sentirmi in colpa per averlo tra le mie mani, perché le gambe ancora mi tremano e il cuore batte a volte così forte da doverlo tenere tra le mani… E voglio ancora e lo avrò. Confessione: mentre ti scrivo giro lo sguardo e vedo la mia sorpresa più grande che canticchia la sua canzone di natale e si confesso questo aiuta! Auguri giovane donna, continua a scrivere a vivere tutto con intensità, non c’è altro modo di rendere omaggio alla vita, ma guarda con indulgenza quelle perfide commesse forse in giorno ti serviranno!e auguro a me l’energia di non accontentarmi mai, di gioire nell’essere bufalo e non locomotiva (citazione) di essere adulta e adolescente nello stesso istante. buon 12 dicembre e benvenuto 13, mi sei mancato!

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  5. business.we.love
    11 dicembre 2012

    Ri-risposta:
    “…il mio reale e stra meritato tacco 12 e con il mio collo di volpe (tanto la volpe e’ morta lo stesso io le rendo omaggio) facendo ciondolare una matita nera Dior che per ben 32 euro mi macchia in modo inevitabile le palpebre…”
    “…che so imparare, che non ho paura di volere tutto, a non sentirmi in colpa per averlo tra le mie mani, perché le gambe ancora mi tremano e il cuore batte a volte così forte da doverlo tenere tra le mani… E voglio ancora e lo avrò.”
    E poi: Dior che non li vale quei 150 sacchi e lo sappiamo tutte ma va bene così; i vantaggi di essere donna per far cadere a terra una Gucci con tutto il suo peso descritto così bene che hai la sensazione di sentirne il tonfo; la sintesi dell’adolescenza e della maturità femminile perfettamente armonizzate in un total black aggressivo, ma soprattuto la forza dei tuoi occhi dolci che rivelano una personalità complessa e magnetica…
    Quanti spunti interessanti Roberta, quanta voglia di leggerti (io) e scrivere (tu). Perché non lo fai? L’universo femminile è di un’intensità disarmante e tu lo sai raccontare, scegli le immagini ed i colori giusti. E, confermo, sono (quasi) senza parole: tanto che ho usato le tue.
    Buon compleanno a te, il mio regalo è la tua considerazione.

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Questa voce è stata pubblicata il 11 dicembre 2012 da in comunicazione.