Here I am again…
Condivido ispirazioni disordinate che sto raccogliendo nel mio sketch-book in questi giorni. Contraddizioni, movimenti, momenti di una metropoli in uno dei periodi più dinamici dell’anno.
La mia scrittura da quando sono qui è disarticolata, veloce, approssimativa: tutto accade troppo in fretta e le forme non fanno in tempo a comporsi che mi ritrovo già nella dimensione successiva.
La pagina bianca di un notes riempita da appunti a matita, illustrazioni, osservazioni distratte. Uno sguardo sordo per scelta, a volte, che annulla i suoni naturali del mondo, del traffico, delle parole, rimontando la realtà sul sound in cuffia: Grimes, Computer Magic, Architecture in Helsinki, The Whitest Boy Alive, Metronomy, Alt-J.
Un mix di caos e pace, un messaggio di un amico che dall’Indonesia mi scrive che “un uomo è ricco in proporzione alle cose a cui può rinunciare” e senza avere avuto il tempo di rifletterci sopra, un attimo dopo mi ritrovo in una casa parigina dove a una ragazza per vivere basta un angolino del soggiorno. Un tatami, una coperta, i libri. Fuori, la metropoli.
Sono qui: cucino polenta ai funghi mentre Clemence si esercita con l’arpa commuovendosi per essere riuscita a suonare Debussy. Mi fermero’ in questa casa un paio di giorni: un’arpa così da vicino non l’avevo mai vista né ascoltata, il suo suono crea un’armonia che non si trova altrove.
Il blog di Nicoletta Napoli.